Descrizione

Il sito è aperto solo nel periodo estivo (maggio-settembre) ogni prima domenica del mese dalle 14.30 alle 19.00.

 

La chiesa è ricordata per la prima volta nel 1329 quando il nobile Enrico Squarra lascia, per volontà testamentaria, un legato a favore della "Ecclesiae B. Christine de Gurgo". Nel 1449 ad "Antonio di Chiadus Sacutto" è concesso in locazione un "maso oltre la Giesia di Gorgo de' campi 16" e ancora, nel 1482, la chiesa viene nominata nella "compisitione et accordio celebrato tra il R.mo Vescovo di Concordia da una et il Nob. D. Jac.mo Georgio di Valvasone dall'altra" per la strada che "va pressio alla presa di Santa Cristina". Nel 1490 il vescovo Leonello Chiericato infeudava tale Marco Crisostomo di un terreno a Gorgo, in cambio della riparazione annuale di tini e botti della cantina vescovile.

Pochi anni dopo la presenza della chiesa con dedicazione a Santa Cristina è confermata nei verbali della visita del vicario vescovile Cesare Nores che assegna la proprietà dell'edificio alla famiglia Bandiera.

I recenti lavori di ristrutturazione avviati dal Comune di Fossalta di Portogruaro, che ne è proprietario, hanno permesso di effettuare una accurata campagna di scavo interno all'edificio, dalla quale sono emersi laterizi fratti che potrebbero essere ricondotti ad una prima primitiva chiesa che, caratteri strutturali associabili a una diversa suddivisione dello spazio interno, con una pianta ad aula unica rettangolare e, forse, abside inscritta, caratteristica quest'ultima propria delle chiese del periodo altomedievale e carolingio.

La presenza di un edificio sacro in questo periodo potrebbe così giustificare la ragione della dedicazione dell'edificio a Santa Cristina, venerazione rarissima nella Diocesi (se non un "unicum") e che si può identificare con Santa Cristina da Bolsena, festeggiata nel giorno del suo martirio il 24 luglio.

Da questo primo nucleo, gli scavi hanno fatto emergere le fondazioni della chiesa successiva a pianta rettangolare e abside semicircolare (epoca medievale; XII-XIII secolo) successivamente demolita per costruire l'edificio ancor oggi visibile di dimensioni più importanti a pianta rettangolare e abside quadrata (epoca tardo-medievale; XV secolo)

All'interno, le pareti dovevano essere originariamente affrescate ma oggi di questi dipinti rimane ben poco. Nella parete meridionale "ser Jacobo fe far per suo vodo", si suppone intorno alla seconda metà del XV secolo, un affresco raffigurante i Santi Sebastiano e Valentino. In quella settentrionale, una nicchia è arricchita dalla rappresentazione di un altarino su mensola, con colonnine che sorreggono un timpano su cui spicca un cartiglio con l'iscrizione "Triumphas/ amor" (XVIII secolo). Guardando l'abside, a destra, il recente restauro ha ben evidenziato quanto rimane di un affresco, probabilmente cinquecentesco e di mano modesta, raffigurante la Madonna assisa tra due Santi: quello di sinistra è andato completamente perduto e per quello alla sua destra, di cui rimangono solo il busto e gli arti inferiori, si propone l'identificazione con San Giacomo il Maggiore. Protettore dei pellegrini e raffigurato lui stesso con l'abbigliamento caratteristico del viandante e il bastone, il Santo è particolarmente venerato nei territori aquileiese e concordiese proprio in corrispondenza di significativi luoghi di transito, fatto questo che può essere collegato alla presenza nelle immediate vicinanze a Santa Cristina di un importante e antico incrocio stradale, se non ad un guado della Lugugnana. Forse non è poi un caso se il Santo e festeggiato il 25 luglio, data immediatamente seguente a quella della venerazione della Santa titolare.

 

Fonte: Parrocchia di San Zenone - Fossalta di Portogruaro

 

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